Dott. Fortunato Gaspare Valenti

Dott. Fortunato Gaspare Valenti

Medico Chirurgo Specialista in...

Lavori Scientifici

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1993 Congresso S.I.D.O. Cernobbio (CO)

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1996 Convegno S.I.D.O Lido di Venezia

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1997 Congresso S.I.D.O. Lido di Venezia

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1998  Convegno S.I.D.O. Firenze

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1999 Congresso S.I.D.O. Roma

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2000 Convegno S.I.D.O. Firenze

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2001 Congresso S.I.D.O. (GE)

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  Controllo verticale nelle sindromi...

2001 Congresso S.I.D.O. Genova

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2002 Convegno  S.I.D.O. Firenze

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2002 Convegno  S.I.D.O. (FI)

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2004 Convegno S.I.D.O. Rimini

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2005 Congresso S.I.D.O. Rimini

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2006 Convegno  S.I.D.O. Firenze

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  Fattori funzionali nella genesi...

2008 Congresso S.I.D.O. Firenze

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  • Dott. Fortunato Gaspare Valenti

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  • Lavori Scientifici

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Ortodonzia intercettiva o di sblocco

Riguarda l’età dello sviluppo, fino ai 12 anni. In genere interviene più sulle ossa che sui denti. Si chiama così perchè intercetta, sblocca la malocclusione e permette alla crescita residua di avvenire in modo armonico.
 
L’obiettivo è correggere le deviazioni dello sviluppo cranio-facciale, le alterazioni muscolari di labbra, guance, lingua e le alterazioni funzionali legate ad abitudini viziate come respirazione orale, succhiamento e deglutizione infantile.
 
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Ortodonzia degli adolescenti

Si attua quando la permuta dentale è completata, dai 12 ai 18 anni. L’obiettivo è correggere le alterazioni ossee già verificatesi, per poi occuparsi delle malposizioni dentali.
 
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Tipi di terapia

Ortodonzia intercettiva: pazienti fino a 12 anni
 
Ortodonzia degli adolescenti: pazienti dai 12 ai 18 anni
 
       ortodonzia parodontale
       ortodonzia preprotesica
       ortodonzia pre e post-chirurgica
 

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Ortodonzia degli adulti

In questo caso non si può più intervenire significativamente sulle ossa, si agisce invece sui denti e la loro estetica e sulle funzioni.
 
È spesso utilizzata in un piano di riabilitazione globale, associata ad altre branche.
 
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Ortodonzia parodontale

 

Corregge le malposizioni dentali dovute alla malattia. parodontale, migliorando così l’andamento della malattia stessa.
 
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Ortodonzia preprotesica

 

Corregge gli spostamenti e le inclinazioni dei denti verificatesi per agenesia o perdita di elementi dentali, non reintegrati in tempi brevi.
Mancando il dente, gli elementi vicini si spostano e si inclinano verso lo spazio libero.
Si devono quindi ripristinare le posizioni normali dei denti e ricreare lo spazio per poi applicare la protesi.
 
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Ortodonzia pre e post-chirurgica

 

Si pratica quando nell’adulto le alterazioni ossee della faccia e dei mascellari, non curate da bambino, non si possono più correggere con la sola ortodonzia, ma si deve ricorrere alla chirurgia maxillo-facciale.
 
L’ortodontista deve strettamente collaborare con il chirurgo, prima, per preparare le arcate dentarie, dopo, per stabilizzare i denti nelle ossa modificate.
 
 
 
 
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Tipi di apparecchi

Per spostare le ossa e muovere i denti abbiamo bisogno di usare delle forze e degli strumenti per applicarle, questi sono comunemente chiamati “apparecchi”.
Possono essere mobili o fissi; tradizionali, estetici o invisibili, comunque ognuno di essi agisce su una precisa alterazione.
 
Terapia etiologica

 

Il dott. F. G. Valenti è cultore della terapia etiologica, cura cioè la malocclusione allontanando la causa che l’ha determinata, per cui utilizza l’apparecchio specifico per ogni tipo di alterazione.
Alcune alterazioni si possono correggere con apparecchi mobili, altre invece con i fissi; quindi non siamo noi a scegliere l’apparecchio, ma è la malocclusione che ne determina la scelta.
In un piano di trattamento personalizzato che prevede la correzione di diverse alterazioni, quindi, potrebbe presentarsi la necessità dell’uso di più apparecchi, che potrebbero essere sia mobili sia fissi.
 
Apparecchi mobili o fissi

 

Alcuni tipi di dispositivi mobili:
 
Bionator III Placca di espansione
   
Stephenson Bass
   

 

Alcuni tipi di dispositivi fissi:
 
Disgiuntore rapido
Quaad-Helix
   
Magni-Valenti Bee-Helix
   

 

 

Ci sono da sfatare alcune convinzioni comuni sulla scelta dell'apparecchio mobile o fisso.

La prima riguarda l’estetica. L’apparecchio mobile non è esteticamente meno evidente, ma sembra così solo perché si pensa di non doverlo portare in pubblico. Se, però, ci fermiamo a pensare che funziona solo quando lo portiamo e che quando lo togliamo, perdiamo in parte quello che abbiamo ottenuto prima, ci rendiamo conto che non è per niente conveniente.
Anche per quanto riguarda il fatto che favorirebbe l’insorgenza delle carie, c’è da dire che queste sono legate alla scarsa igiene orale e non alla presenza dell’apparecchio.
Per ultimo poi, si ritiene che siano più comodi per i bambini; tutto all’opposto, invece. La mobilità, infatti, comporta una maggiore collaborazione nell'uso del dispositivo, non solo da parte dei bambini, ma anche dei genitori. I bambini, infatti, dimenticano spesso di rimettere l'apparecchio o, addirittura, lo perdono perché lo lasciano in giro.
 
Materiali di composizione
 
Gli apparecchi fissi generalmente sono quelli che ci permettono di agire su quasi tutti i tipi di malocclusione e gestire tutte le parti del dente, anche le radici all’interno dell’osso.

I materiali di composizione di questi apparecchi, cosiddetti tradizionali, sono in acciaio e materiali simili; per ovviare al problema estetico, così sentito, si è cercato nel tempo di ridurne le dimensioni e cambiarne i materiali; quelli estetici, hanno i brackets o attacchi, ad esempio, in vetroceramica bianca.

Solo in pochi casi purtroppo si può ricorrere a quelli invisibili, mascherine in resina trasparente.

 

Brackets in acciaio Brackets misti
   
Brackets in vetro ceramica Mascherina trasparente
   
 
 
Obiettivi

 

Quando si compone un piano di trattamento, si parla di personalizzazione perché si stabilisce l’uso di tutta una serie di apparecchi, mirando all’eliminazione delle cause scatenanti la malocclusione.
Otteniamo così il risultato “migliore e stabile nel tempo” .
Si considerano, però anche possibili alternative o compromessi, che il paziente è più disposto a condividere; si tiene conto cioè anche di quelle che possono essere le sue esigenze e la sua motivazione.
 
 
 
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Intervista sul quotidiano IL GAZZETTINO del 14/11/98

Intervista sul quotidiano IL GAZZETTINO del 31/10/97